Che cosa è la Toxoplasmosi
E’ una malattia causata da un organismo (un protozoo) che si chiama Toxoplasma Gondii che infetta molti animali, più frequentemente gatti, pecore e uomo. Una malattia pericolosa per il feto, tanto che alcuni medici consigliano addirittura alle donne in gravidanza di non tenere i gatti come animali domestici.
Quale è il rischio per un nascituro
Un uomo con una infezione acuta da Toxoplasma presenta vari gradi di malattia: febbre, linfonodi ingrossati, rigidità muscolare, dolori articolari, fegato e/o milza gonfi (che si manifestano con mal di pancia). Questi sintomi possono essere così lievi da passare inosservati. La malattia dura da 1 a 12 settimane ed è spesso viene scambiata per un forte raffreddore o mononucleosi. Se la persona infetta è una donna in stato gravidico, il toxoplasma può oltrepassare la placenta e i danni che provoca dono diversi, in relazione allo stadio di gravidanza nel momento in cui è avvenuta l’infezione. Se questa avviene dopo circa 16-24 settimane di gestazione in genere non danneggia il bambino. Se l’infezione avviene nelle prime settimane di gravidanza, allora il feto potrebbe riportare idrocefalia, (che causa ritardo mentale) microcefalia, epilessia, ridotta capacità visiva (a causa di una infiammazione retinica del feto) con possibile perdita della vista. Qualche volta questi problemi non sono evidenti alla nascita, ma si palesano solo più tardi. La toxoplasmosi nei primi stadi della malattia induce la produzione di immunoglobuline dette IgM mentre in un secondo momento produce gli anticorpi IgG. Effettuare quindi un toxo test sarà di enorme importanza per capire se la donna è in una fase a rischio (presenza di IgM) o se è protetta (presenza di IgG).
Come ci si infetta di Toxoplasma?
Nel ciclo del Toxoplasma possiamo riassumere due stadi principali: il primo è quello costituito dalla presenza di oocisti che vengono eliminate dal gatto con le feci. Il secondo è quello che vede la presenza del microrganismo nei tessuti, nelle carni di animali da reddito come il suino e l’agnello. Una persona può infettarsi mangiando inavvertitamente una di queste forme di Toxoplasma. Anche il latte crudo di capra può essere una fonte importante di infezione.
Durante il primo stadio un uomo può infettarsi con le oocisti mettendosi in bocca una mano che è contaminata. Magari cambiando la lettiera di un gatto infetto, oppure facendo giardinaggio e sporcandosi inavvertitamente sempre con le feci infette presenti nella terra. Durante il secondo stadio un uomo può infettarsi assaggiando o mangiando carne infetta cruda o cotta al sangue, ma anche mettendosi le mani in bocca dopo averla toccata prima di cucinarla.
Lavarsi le mani regolarmente, indossare i guanti durante il giardinaggio o far cambiare la lettiera da qualcun altro (se si tratta di una donna incinta), sono tutte misure che eliminano la possibilità di infettarsi
Se il mio gatto ha un’infezione attiva da Toxoplasma, non dovrebbe essere malato?
Non necessariamente. La toxoplasmosi felina può essere pochissimo sintomatica così come quella umana. I gatti si infettano cacciando e mangiando prede, come i topi, oppure mangiando diete crude o ingerendo inavvertitamente le oocisti durante la toelettatura che si fanno periodicamente. Come si vede nella foto sopra, nelle prime fasi dell’infezione, le oocisti contagiose vengono eliminate con le feci. In questo caso non è detto che sia presente diarrea. La sintomatologia acuta del gatto e dell’uomo sono simili e possono essere lievi o passare inosservate. Un gatto per essere infettante deve eliminare le oocisti con le feci e ciò non sempre avviene, poiché durante il ciclo biologico c’è uno stadio in cui queste non si ritrovano nell’intestino. Gatte in gestazione durante la fase acuta, possono trasmettere, tuttavia, la malattia ai feti.
In che modo il mio gatto può essere pericoloso?
Che il gatto sia l’unico e più importante portatore di toxoplasmosi, in realtà, non corrisponde alla vierità: la maggior parte delle persone si infetta, infatti, mangiando carni parassitate da cisti di Toxoplasma. Il gatto elimina le oocisti solamente durante la prima infezione di Toxoplasma. Un soggetto che ha già avuto la malattia generalmente non ri-elimina le oocisti, a meno che non abbia un sistema immunitario compromesso (da una malattia infettiva o dall’uso cronico di alcuni farmaci). Il gatto elimina le oocisti per un periodo che va dai 5 ai 14 giorni.
Le oocisti richiedono un periodo di 24-48 ore per sporulare (cioè maturare), ed è in questa forma che sono pericolose per l’uomo. Per questo motivo basta pulire la lettiera del gatto una o due volte al giorno e buttare le feci di modo che se queste dovessero essere infette, le oocisti non avrebbero il tempo di maturare. Le oociusti però, ricordiamo, potrebbero essere presenti anche nella terra contaminata da feci di gatto. Ricordiamo inoltre che il congelamento della carne non le rende ‘sterili’, ma solamente la cottura. Cani che ingeriscono feci infette possono eliminare le oocisti dopo 2 giorni.
Come posso evitare l’infezione?
La cosa più importante è sicuramente cuocere bene la carne, specialmente agnello e maiale, così come lavarsi bene le mani dopo averla toccata. Il microonde non la riscalda completamente e in modo uniforme così da poter uccidere il microrganismo. E’ estremamente importante lavarsi le mani dopo aver pulito la lettiera. Evitate di far mangiare al gatto carni crude, piuttosto usate cibo commerciale ed evitate di mandarlo fuori a cacciare topi. La lettiera va cambiata una o due volte al giorno o in caso di una donna incinta farla cambiare da un altro componente della famiglia. Se avete un giardino evitate di gettare lì la lettiera sporca. Se siete in campagna con animali da compagnia evitate di mandare i gatti nei recinti dove sono rinchiusi, poiché potrebbero infettarli con le feci. Evitare di bere latte non sterilizzato specialmente se di capra.
Professionisti del benessere animale
I proprietari di animali domestici si fidano di noi per soddisfare le esigenze dei loro amati compagni. Siamo specialisti impegnati a fornire il più alto livello di assistenza veterinaria e di affetto.