Una radiografia ci dirà tutto

La displasia dell’anca è un insieme di anomalie morfologiche che riguardano l’acetabolo (cavità ossea presente nel bacino), e la testa del femore, inclusi gli annessi capsulo-legamentosi di questa articolazione. Tali anomalie possono portare alla perdita parziale o totale dei rapporti articolari

La displasia può manifestarsi in stadi diversi, e per comodità è stata suddivisa in dieci gradi, denominati A1-A2, B1-B2, C1-C2, D1-D2, E1-E2

A seconda della gravità (A1 è un’anca normale mentre E2 è il più grave), vengono classificate forme che vanno da una lievissima incongruenza articolare, a dei fenomeni di lussazione vera e propria in cui il femore non si articola affatto con il bacino. Una diagnosi più precoce possibile consente al medico veterinario di intercettare la malattia ai suoi esordi e di mettere in atto le misure necessarie per limitare il più possibile il suo sviluppo.

La displasia dell’anca (che per comodità chiameremo HD dall’inglese Hip Dysplasia) è una patologia polifattoriale, nella quale entrano in gioco più elementi (genetici, ambientali, nutrizionali e predisponenti di razza) importanti anche nel determinarne la gravità. Fattore principe fra questi è sicuramente quello ereditario, in quanto le alterazioni strutturali di questa malformazione, che stanno alla base del processo patologico, sono innanzitutto da attribuire ad un difetto di origine genetica.

Fra i fattori predisponenti che conducono a lassità articolare e ad incongruenza articolare vanno ricordati: collagenopatie, crescita rapida (cani di grande taglia), massa muscolare, rapporto tra crescita ossea e sviluppo muscolare, alterazioni neuro-muscolari, anomala inclinazione del tetto acetabolare e influenze ormonali.

L’età di tre mesi e mezzo è l’epoca più precoce in cui oggi si possono rilevare con sicurezza i primi segni di displasia. Ciò avviene tramite un esame radiologico condotto in anestesia generale, poichè il posizionamento richiede una rilassatezza muscolare estrema (vedi foto sopra). Nei casi di grave lussazione congenita, la diagnosi può essere eseguita ancor prima.

Raramente un cucciolo di 3-4 mesi gravemente affetto da HD, manifesta dei sintomi clinici evidenti, sia per il peso corporeo ancora ridotto, sia per la capacità della cartilagine articolare di sopportare i danni iniziali. Il fatto di discendere da genitori sani non garantisce al cucciolo di esserlo a sua volta, nel senso che può essere lui il portatore primario del gene anomalo che causa displasia. Questo è il motivo per il quale TUTTI i cuccioli di razze di taglia grande (specialmente se destinati alla riproduzione) DEVONO essere sottoposti ad esame radiografico dell’anca. Le razze a maggior rischio di HD sono quelle, come abbiamo già detto, di taglia grande e gigante tra le quali segnaliamo il Pastore Tedesco, i Rottweiler, il Dogue de Bordeaux, i Retrievers, il Boxer, il Cane Corso, e in generale tutti i molossoidi e le razze giganti

Come già accennato la diagnosi avviene in seguito ad un esame ortopedico dettagliato a cui viene affiancata una radiografia in anestesia generale, per impedire al cucciolo di opporre resistenza alle manualità dell’operatore. Una volta effettuata la lastra, sull’immagine ottenuta vengono misurati  una serie di parametri come, angoli, inclinazioni, distanze dal centro della testa del femore ecc (di cui alcune mostrate nella foto sottostante ) con i quali si valuta, se presente, il giusto grado di displasia. In tal modo vengono messi in programma (ove possibile) tutti gli accorgimenti mirati a bloccare o rallentare lo sviluppo di questa patologia. Tali accorgimenti vanno dall’esclusione della riproduttività ad interventi chirurgici veri e propri. Ovviamente anche se un soggetto viene operato, deve comunque essere escluso da qualsiasi attività riproduttiva.

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