Contrariamente all’uomo, che ha solamente due palpebre, cani e gatti ne hanno tre. La terza palpebra, chiamata tecnicamente nittitante o membrana nittitante, spunta dall’angolo mediale dell’occhio (per interderci, quello dalla parte del naso) e copre in gran parte l’occhio diagonalmente (vedi foto qui accanto). La patologia colpisce cani giovani, mediamente sotto i due anni, ed è più frequente in razze quali: Beagle, Cocker Spaniel, Cavalier King Charles Spaniel, Bulldog Inglese, Bulldog Francese, Mastino Napoletano, Boxer, Shar Pei, Pechinese, Lhassa-Apso, Basset Hound, Boston Terrier.
L’occhio è lubrificato da un film lacrimale composto da una parte lipidica, una parte acquosa ed una mucosa. La parte lipidica oleosa proviene da ghiandole sebacee (dette ghiandole tarsali) che rivestono il margine delle palpebre esterne, il muco è prodotto da ghiandole poste nella congiuntiva (la parte rosa all’interno della palpebra) mentre la parte acquosa proviene dalla ghiandola lacrimale della terza palpebra. Nell’ occhio ci sono due ghiandole, una sopra la palpebra superiore e l’altra, per l’appunto, nella terza palpebra. Quest’ultima produce dal 30% al 50% della parte acquosa del film lacrimale, quindi è importante mantenerne la funzionalità.
La ghiandola lacrimale della terza palpebra è ancorata da tessuto fibroso che in molti soggetti è molto lasso e debole. A causa di ciò la ghiandola protrude all’esterno, dando luogo a quello che chiamiamo “cherry eye”
La terapia di questa condizione patologica può essere di due tipi
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