La struvite è un minerale urinario composto da ammonio, fosfato e magnesio. Queste tre sostanze sono di norma presenti nelle urine, ma se si trovano in concentrazioni troppo alte, possono legarsi fra loro formando calcoli. I cristalli di struvite nelle urine, da soli, non hanno grosso significato. I problemi arrivano quando questi si combinano con il muco formando dei ‘tappi urinari’ oppure quando si legano fra loro dando vita ai calcoli. Sia i tappi che i calcoli possono bloccare le vie urinarie del gatto maschio. Storicamente i calcoli urinari nel gatto erano principalmente composti da struvite. In seguito, con la grande diversificazione dei cibi per animali degli ultimi decenni, si è visto che circa il 50% delle formazioni erano costituite da struvite mentre l’altro 50% da ossalato di calcio.

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Se i cristalli di struvite sono ‘normali’, perché qualche gatto forma i calcoli?

Esistono diverse cause in gioco: il pH delle urine, la presenza di proteine intorno alle quali si aggregano i cristalli e la quantità di acqua presente nelle urine, sono tutti fattori importanti. L’insieme di questi eventi contribuisce ad una sovrasaturazione delle urine da parte della struvite. Nei cani, affinchè si formino dei calcoli, è necessaria un’infezione della vescica, nei gatti, invece, il 95% dei soggetti che ha calcoli da struvite, non presenta cistite (anche se ne possono essere la causa in un secondo momento).

Terapia

Dissoluzione con la dieta: I calcoli di struvite possono essere sciolti alimentando il gatto con diete specifiche. Molti brand di cibi per animali producono alimenti che creano nella vescica un ambiente favorevole alla dissoluzione dei cristalli di struvite. Questi si formano maggiormente quando il pH delle urine è alto, quindi, acidificandole, i calcoli tenderanno a sciogliersi. Affinchè questo trattamento funzioni il paziente deve mangiare esclusivamente quel tipo di dieta. Se non è di suo gradimento si può variare fra secco e umido (miscelandole anche fra loro) oppure cambiando marca. Dopo un periodo di 3 – 4 settimane vanno fatte una ecografia ed una radiografia di controllo per verificare lo stato di dissoluzione dei calcoli, sebbene in alcuni casi questi possono scomparire anche in sette giorni. Se i calcoli tendono a non sciogliersi, probabilmente è perchè sono costituiti anche da altri componenti (ad esempio ossalato di calcio). Di media comunque ci vogliono almeno 6 settimane affinchè un calcolo si disciolga completamente. 

Rimozione chirurgica: Questo intervento chirurgico viene chiamato cistotomia. La vescica urinaria viene aperta ed i calcoli vengono semplicemente rimossi. Già il giorno stesso (o dopo una notte di ricovero) il gatto può essere rimandato a casa. E’ possibile notare del sangue nelle urine per diversi giorni dopo la chirurgia e un po’ di dolore durante la minzione, ma fa parte del normale decorso. Ad aiutare questo periodo sarà necessaria una terapia antibiotica e antiinfiammatoria. I calcoli rimossi verranno inviati a un laboratorio per confermarne la natura.

Altri metodi di rimozione dei calcoli:

  • Cistoscopia: Si tratta di un metodo mini invasivo che consiste nell’inserimento di un lungo e sottile strumento con una microcamera all’estremità ed un piccolo ‘cestino’ nel quale viene catturato il calcolo e portato fuori con tutto il cistoscopio. Se il calcolo è troppo grande per poter passare attraverso l’uretra, può essere spaccato in più parti tramite l’impiego di un laser (posizionato anch’esso all’estremita del cistoscopio) che, messo a contatto con il calcolo, lo rompe in parti più piccole che possono così essere portate all’esterno. Questa opzione terapeutica però è possibile solo per le gatte femmine (che hanno un’uretra molto corta e più larga rispetto a quella di un maschio) oppure nei cani. Per questa procedura sono necessarie attrezzature particolari che non tutti gli ambulatori veterinari possiedono, il costo è più alto, ma i tempi di recupero sono molto più rapidi rispetto quelli di una chirurgia convenzionale.
  • Svuotamento per uroidropulsione: E’ una tecnica che viene impiegata solamente se i calcoli sono estremamente piccoli da passare nelle vie urinarie oppure in caso di renella (sabbiolina fina). Il paziente viene sedato, la vescica viene riempita immettendo fluido (in genere soluzione fisiologica) in modo tale da poterla apprezzare alla palpazione esterna. Il gatto viene posizionato verticalmente, la gravità sposta i calcoli verso il collo vescicale e la conseguente pressione generata dalla mano (in maniera delicata ma costante) spinge il materiale all’esterno. Anche in questo caso è possibile raccoglierlo e mandarlo al laboratorio per l’esame chimico.

Prevenzione

Per evitare che si riformino nuovi calcoli di struvite, è importante l’impiego di una dieta che crei un ambiente vescicale inadatto alla loro formazione. Le diete di cui si è detto in precedenza, spesso vengono mantenute a vita. In questi casi è consigliato generalmente l’impiego di formulazioni umide (scatolette), poichè contengono una quantità di acqua maggiore che diluisce più efficacemente le urine, creando condizioni sfavorevoli allo sviluppo di nuovi calcoli.

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