Queste zecche sono una vera e propria “rogna”
Basta una breve passeggiata in campagna o in qualche prato delle nostre città per ritrovare, quando torniamo a casa, questo piccolo ospite attaccato alla cute del nostro amico a quattro zampe. Ecco cosa fare (e non fare) per rimuoverlo senza grosse conseguenze.
NON cercare di bruciare la zecca con un cerino, un accendino o con qualsiasi altra fonte di calore
NON cercare di soffocare la zecca bagnandola con smalto per unghie o olio di paraffina (vaselllina)
NON schiacciare o strappare la zecca torcendola. Potresti esporre il cane ad agenti patogeni e causare la rottura dell’apparato buccale che rimane sottopelle
- INDOSSA sempre dei guanti in lattice. Non vorrai certo rischiare di infettarti con i patogeni presenti nel sangue della zecca
USA delle pinzette, agguanta la zecca il più vicino possibile alla cute ed esercita una lenta e costante trazione. Dopo averla rimossa lava e disinfetta la cute con acqua ossigenata o con acqua e sapone. A proposito… ricorda che il tuo vet sa usare le pinze molto meglio di te.
SBARAZZATI della zecca buttandola nel water e tirando l’acqua
La zeccha (Rhipicephalus sanguineus) è un ectoparassita (cioè esterno) molto comune nelle nostre campagne ma anche nei prati più grandi delle nostre città. E’ un parassita che si attacca sulla cute dei nostri animali nutrendosi del sangue dell’ospite che ha parassitato. Passano indifferentemente da una specie animale all’altra, fra cui l’uomo, con il rischio di trasmettere diverse malattie di cui sono vettori. Per questo motivo sono considerate un serio problema di salute pubblica. Le malattie che le zecche trasmettono al cane sono
- Ehrlichiosi
- Rickettsiosi
- Piroplasmosi o Babesiosi
- Hepatozoonosi canina
- Trombocitopenia ciclica infettiva
Sono malattie causate per la maggior parte da agenti patogeni che infettano i globuli rossi fino a causarne alterazioni serie che portano ad anemia e nei casi più gravi anche a morte.
In questo senso è di estrema importanza esercitare una lotta a questi ectoparassiti con l’impiego di antiparassitari esterni sotto diverse formulazioni: spot-on, collari e compresse orali che coprono l’animale per un determinato periodo, dopo il quale bisogna rinnovare la profilassi
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